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Il satellite e l’Ultra HD TV: una rivoluzione già iniziata

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Ultra-HDIl satellite sarà un attore chiave del successo delle TV UHD. Per noi quella dei programmi in Ultra Definizione non è una storia nuova. I transponder dei nostri satelliti sono già dotati di sistemi in grado di trasmettere grosse mole di dati sui televisori compatibili, anche se ancora bisognerà aspettare qualche anno prima che diventi una realtà di massa. Ma mentre i display 4K stanno timidamente facendo capolino sugli scaffali dei negozi, noi stiamo già pensando a come trasmettere i contenuti ad altissima definizione.

Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. L’incipit del monologo del replicante Roy Batty in Blade Runner potrebbe essere benissimo l’esclamazione di un qualunque telespettatore dopo aver visto un programma su una TV a Ultra Alta Definizione. Di cosa si tratta? Della nuova rivoluzione che il mondo della televisione sta per affrontare. E in tempi brevi.

UNA TV MAI VISTA -Tutti coloro che seguono la tecnologia con interesse avranno già sentito parlare dell’Ultra High Definition – la TV a Ultra Definizione appunto – un formato video presentato da NHK, l’emittente di stato giapponese, nel 2008 che è già divenuto realtà (o quasi): l’ammiraglia del Sol Levante ha già prodotto un sensore per videocamere in grado di riprendere in Ultra HD e nel mese di maggio di quest’anno ha trasmesso un segnale Ultra HD via etere, usando nuove tecnologie di compressione e d’invio dei dati. “Il Super Hi-vision offre immagini così realistiche che gli spettatori penseranno di essere fisicamente sul luogo delle riprese e si sorprenderanno a voler toccare ciò che si vede sullo schermo” così dicono gli sviluppatori NHK. L’ITU, l’ente internazionale che ha ratificato lo standard Ultra HD, ha anche definito il nuovo frame rate che dovranno avere i video a 8K/4K: ben 120 fotogrammi al secondo (fps), praticamente il doppio dei 60 fps attualmente supportati dal Full HD e resi necessari poiché altrimenti le immagini in movimento su schermi di notevoli dimensioni e con risoluzione Ultra HD potrebbero soffrire di una certa “scattosità”.

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IL FUTURO È GIÀ PRESENTE – Considerata la banda necessaria per veicolare un segnale Ultra HD a 120 fps, con i normali sistemi di trasmissione dati è plausibile pensare che ci sarebbero voluti almeno dieci anni ancora per rendere mainstream una tecnologia del genere, ma per noi questa non è una storia nuova.

Dal 2008, infatti, abbiamo già sperimentato la trasmissione in diretta in Alta Definizione di una serie d’importanti eventi culturali e sportivi per il pubblico “Out-of-home” in alcuni cinema all’avanguardia in Europa: concerti rock, partite di rugby, calcio e basket, ma anche brani d’opera e di balletto dal Metropolitan di New York, dal Bolchoï di Mosca e dall’Opera di Parigi.

UHD PER TUTTI – L’esperienza che abbiamo acquisito con tali programmi sarà di grande aiuto nella transizione verso l’Home Ultra HD, quando la commercializzazione delle tv a Ultra Definizione diventerà un’abitudine. Quel giorno saremo in grado di fornire la larghezza di banda necessaria per portare immagini di qualità sorprendente a qualsiasi casa, rendendo “UHD per tutti” una realtà. Il satellite parte molto in vantaggio rispetto ad altri mezzi concorrenti: una grande ampiezza di banda (un multiplex in DVB-S2 garantisce circa 60 Mbit/s di banda, contro i 30-40 Mbit/s di un MUX DVB-T2), copre ampie porzioni di territorio ed è disponibile anche nelle aree rurali, al contrario delle soluzioni a banda larga che, specie in Italia, sono confinate a pochi centri densamente popolati.

IL VANTAGGIO DEL SATELLITE – Certo prima di vedere un canale UHDTV sul satellite ci vorrà un po’ di tempo perché l’attuale specifica HDMI 1.4b gestisce sì il 4K, ma solo fino a 30 frame al secondo. Per avere il 4K a 60 fps si dovrà aspettare una seconda versione dell’HDMI, forse l’HDMI 2.0. Senza contare che manca ancora un codec video che sia sufficientemente efficiente per consentire di trasmettere una simile definizione via etere; l’H.265 promette bene, ma ancora non è stato standardizzato. La disponibilità commerciale del 4K “potenziato”, quindi, potrebbe arrivare solo nel 2015, con un’adozione di massa fissata per qualche anno più tardi. Secondo Michel Chabrol, il capo della nostra divisione Digital Cinema Initiative, il 4K sarà un successo perché offrirà “un’esperienza di visione senza precedenti agli spettatori“.

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